L'incubo dell'Argentina è finito: super Messi la trascina in Russia con Uruguay e Colombia

La nazionale di Sampaoli va immediatamente sotto a Quito, ma una tripletta della Pulce la porta ai Mondiali: finisce 1-3. 4-2 uruguaiano sulla Bolivia, mentre i cafeteros pareggiano per 1-1 col Perú, quinto e allo spareggio contro la Nuova Zelanda. Cile eliminato per la peggior differenza reti, Paraguay clamorosamente ko in casa col Venezuela.

Dalla grande paura alla grande gioia. Sì, in Russia ci sarà anche l'Argentina. I 2850 metri di Quito sono dolci per la Selección, che va subito sotto, trema, rimonta, vince per 3-1 e scaccia il terrore di un'inopinata eliminazione. Il protagonista? Il più atteso: Leo Messi, autore della tripletta che regala la qualificazione a un Sampaoli sulla graticola. Sguardo basso e congelato durante gli inni nazionali, concentrazione estrema per una delle partite più importanti della carriera e una risposta stellare alle tonnellate di pressione cadute sulle proprie spalle negli ultimi giorni. La sua tripletta cancella tutto: le finali perse, la nazionale abbandonata al termine della Copa America dello scorso anno, le critiche su un rendimento mai pari a quello di Barcellona. Grazie al proprio simbolo e fuoriclasse l'Argentina vola ai Mondiali. Il modo migliore per concludere un soffertissimo girone di qualificazione.

Il resto è un guazzabuglio assoluto che si risolve solo negli ultimi minuti delle cinque partite. Alla fine passa l'Uruguay, come era nelle previsioni. E passa la Colombia, che a Lima si prende un punticino utile per prendersi il quarto e ultimo posto. Ma se Suarez, Cavani, Falcao, Cuadrado e James Rodriguez approdano in Russia, Vidal e Sanchez guarderanno i Mondiali in televisione: resta a casa il Cile, che perde nettamente contro un Brasile già certissimo del primato cedendo, per la differenza reti, il quinto posto al Perú. La nazionale del Tigre Gareca completa una rimonta insperata, taglia il traguardo in quinta posizione e disputerà, a novembre, il doppio spareggio decisivo contro la Nuova Zelanda. Ma il modo più assurdo per chiudere un pazzo cammino lo sceglie il Paraguay, ko in casa contro un Venezuela eliminato da tempo. Vincendo, Gustavo Gomez e compagnia si sarebbero garantiti il playoff.

La classifica finale

1 - QUALIFICATO BRASILE 41
2 - QUALIFICATO URUGUAY 31
3 - QUALIFICATO ARGENTINA 28
4 - QUALIFICATO COLOMBIA 27
5 - ALLO SPAREGGIO PERÚ 26
6 - Eliminato Cile 26
7 - Eliminato Paraguay 24
8 - Eliminato Ecuador 20
9 - Eliminato Bolivia 14
10 - Eliminato Venezuela 12

Ecuador-Argentina 1-3

Un minuto e l'Ecuador è avanti: scambio Ordóñez-Romario Ibarra e quest'ultimo non perdona Romero a tu per tu con l'ex portiere doriano. Ecuador avanti e sull'Argentina cade il mondo. Ma quando entra in scena Messi, la gara svolta. Due assist di Di Maria, due conclusioni mancine vincenti della Pulce: dal 12' al 20' l'Albiceleste ha già completato la rimonta. Da lì è tutto facile: la nazionale di casa che si sgonfia e di pericoli veri non ne arrivano più. E così, nella ripresa, è ancora Messi a firmare il tris: azione personale, lob morbido e 1-3.

Uruguay-Bolivia 4-2

Bastava un punto all'Uruguay, ma ne arrivano tre per evitare qualsiasi tipo di insidia. Combina quasi tutto Gaston Silva, l'ex granata: autorete comica in collaborazione con Godin (il centrale dell'Atletico calcia addosso al compagno e il rimpallo produce lo 0-1), tiro-cross deviato in rete in mischia dal veronese Caceres e centro perfetto che Cavani, con la collaborazione di Lampe, trasforma nel vantaggio. Goleada completata nel secondo tempo da Suarez: 3-1 in fuga solitaria verso la porta e 4-1 con un sinistro incrociato. 4-2 finale determinato da un altro autogol, stavolta dello stesso Godin. Uruguay secondo e alla terza partecipazione consecutiva a una fase finale dei Mondiali.

Brasile-Cile 3-0
#EntregaBrasil, chiedevano i tifosi brasiliani sui social nei giorni precedenti alla partita. Scansati, diremmo noi. Per pregiudicare l'Argentina, naturalmente. E invece in campo è partita vera, con il Cile che dura un tempo prima di perdere completamente la testa nella ripresa, subendo un uno-due terribile in un paio di minuti: Bravo non trattiene una punizione di Dani Alves consentendo a Paulinho il tap-in vincente, poi è Gabriel Jesus a raddoppiare a porta vuota, servito da uno splendido Neymar. Chiude ancora il centravanti del Manchester City nel recupero, in contropiede, con Bravo proiettatosi nell'area avversaria. I cileni, bicampioni in carica della Copa America, non si aggrappano nemmeno allo spareggio contro la Nuova Zelanda. Da non crederci.

Perú-Colombia 1-1

A Lima fanno festa entrambe: la Colombia chiude quarta, approdando alla fase finale per la seconda volta di fila, e il Perú tiene vivo il sogno con il doppio spareggio contro la Nuova Zelanda. L'eroe nazionale è ancora una volta Paolo Guerrero: è una sua punizione maligna a un quarto d'ora dalla fine a prendersi un punto che, grazie alla miglior differenza reti, elimina il Cile. I cafeteros erano passati con il redivivo James Rodriguez, bravo a battere Gallese in mischia. Festa in Perú, dove i Mondiali mancano addirittura dal 1982: 35 anni dopo, il sogno può diventare nuovamente realtà.

Paraguay-Venezuela 0-1

Incredibile ma vero: ad Asunción il Paraguay getta al vento un'opportunità più unica che rara di superare tutti, cedendo al nervosismo e al già eliminato Venezuela, che fin qui non aveva mai vinto in trasferta. Questa volta niente guizzo finale come in Colombia: la Vinotinto si impone nel finale grazie al sinistro vincente di Yangel Herrera, 19 anni, al primo gol in nazionale. Ed è un successo meritato, perché proprio gli ospiti avevano creato le occasioni migliori dopo l'intervallo: con Murillo e in particolare con Soteldo, che poco prima dello 0-1 aveva colpito una traversa. Legno anche per il milanista Gustavo Gomez, espulso nel finale assieme ad Angel. Il Paraguay, che vincendo si sarebbe issato fino alla quinta posizione, chiude settimo.

Eurosport.com

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