Una notte da sogno, che però non porta all’esito sperato: il clima della Bombonera è infuocato, i cori della 12 fanno venire la pelle d’oca per la loro potenza e voglia di dare lo slancio all‘Albiceleste, ma non bastano per sconfiggere un Perù arcigno, che non molla mai e tiene aperto il suo grande sogno, quello di tornare al Mondiale a 35 anni dall’ultima apparizione (Spagna ’82).
Gareca schiera i suoi con la formazione annunciata, un 4-2-3-1 nel quale Trauco fa il terzino, e Farfan-Pena-Flores ruotano alle spalle di Guerrero, e Sampaoli si dispone in modo speculare e offensivo, confermando per 10/11 la formazione annunciata alla vigilia, con la sola variazione di Biglia al fianco di Banega nella mediana: sulla trequarti ecco Di Maria, Messi e il Papu Gomez a supporto di Benedetto, con Icardi (acciaccato) e Dybala che non vedranno neppure il campo. L’Argentina parte forte e pressa alto un Perù che vuole giocare in contropiede, sfruttando le frecce sulle ali: la prima occasione è di Messi, il cui tiro viene deviato da Trauco che rischia l’autorete. Il diez della Seleccion è il motore del gioco dei suoi, che hanno tanti elementi sottotono, su tutti quel Di Maria che verrà sostituito per disperazione al 46′ dopo mille palloni sbagliati: l’Albiceleste comunque preme, sfiora la rete con un tiro-cross del Papu deviato in corner da Gallese, ma rischia drammaticamente al 34′, quando Farfan centra il palo esterno colpendo indisturbato di testa nell’area avversaria. È l’occasione migliore del Perù, che sveglia ulteriormente Messi: il ”piccoletto” tenta il tiro dalla distanza, trovando la paratissima di Gallese, e poi al 46′ pt serve Benedetto, che spara alto di testa.
Argentina piena di occasioni, ma comunque sottotono rispetto a quanto ci si attendeva, e lo si vede a inizio ripresa: il Pipa tira da posizione defilata, Gallese para per l’ennesima volta (sarà lui il migliore in campo) e Messi si mangia un gol, centrando il palo praticamente a porta vuota. Il portiere del Perù è mostruoso, salva anche su Gomez e tiene a galla i suoi, mentre l’Argentina si mangia un’altra rete con Rigoni (subentrato a Di Maria) e vince il premio-sfiga quando Gago entra al 60′ e si rompe il crociato in un contrasto meno di 3′ dopo: Sampaoli inserisce Enzo Perez, e si brucia la possibilità di mettere una punta in più nel momento topico. Nel mentre, la partita prosegue sul giusto copione: l’Argentina insiste e continua a trovare in Gallese un muro insuperabile (la miglior occasione ce l’ha Mascherano dalla distanza, tiro alto di pochissimo), ma il finale è tutto peruviano. L’Albirroja prende coraggio, attacca con intensità e sfiora la rete della beffa al 94′: punizione di Guerrero e grandi riflessi di Romero a toglierla dal ”sette”. Finisce dunque 0-0 alla Bombonera, e per qualche giorno l’Argentina sarà sesta nel girone CONMEBOL e virtualmente out: fatale la differenza reti, che premia il Perù (che lo sapeva e ha difeso strenuamente il pari), anche se l’Albiceleste potrà rientrare nelle qualificate a Russia 2018 battendo l’Ecuador (già out) e sperando nei passi falsi altrui negli scontri diretti, in quello che è un autentico girone-tonnara.
LA COLOMBIA CROLLA, IL PARAGUAY SOGNA E IL CILE SI RIALZA: GLI ALTRI
RISULTATI– Le due partite meno ”calde” a inizio serata, e le altre in contemporanea nella notte: la CONMEBOL disegna benissimo la 17a giornata delle sue qualificazioni a Russia 2018, e i due match meno importanti si concludono con un doppio 0-0 e due grandi prestazioni dei portieri. Lampe salva la Bolivia dagli assalti della corazzata-Brasile, Fariñez fa lo stesso per il suo Venezuela e rinvia di qualche giorno la festa dell’Uruguay per l’accesso al Mondiale. Nelle altre due gare, succede di tutto: il Cile passa in vantaggio con Edu Vargas su assist del Mago Valdivia (tornato titolare nella Roja, disegnata col 4-3-1-2), sfiora più volte la rete, ma si fa riprendere all’84’ dalla rete di Ibarra, entrato meno di 60” prima. Sembra tutto perduto e la rimonta verso la qualificazione sembra a rischio, ma ecco che neppure un minuto dopo arriva la rete di Alexis Sanchez grazie a un pasticcio difensivo altrui: 2-1 e Cile terzo a parimerito con la Colombia, che compie il pastrocchio di giornata.
I Cafeteros trovano sulla loro strada un Anthony Silva mostruoso, che salva il Paraguay in più occasioni, sfondano al 78′ con Falcao e crollano malamente sul più bello: la rete di Cardozo al 90′ manda in tilt la Colombia, che subisce anche la rimonta e il 2-1 al 94′. Lo segna Sanabria, e l’ex Roma potrebbe essere ricordato come l’eroe della qualificazione paraguaya, dato che la caotica ultima giornata sembra favorire il Paraguay, che sfida un Venezuela sicuramente ultimo e gioca in casa: impronosticabile invece il risultato di Perù-Colombia, un match che si alzerà d’intensità a seconda dei risultati di Ecuador-Argentina e Brasile-Cile. Ci sono cinque squadre (Colombia, Cile, Perù, Argentina e Paraguay) in due punti, che devono giocarsi tre posti (con la 5a che andrà al playoff) per Russia 2018, e l’Argentina parte da sesta e senza l’assoluta certezza di approdare al Mondiale: il rischio di non qualificarsi è serio, l’ultimo Mondiale senza Argentina è datato 1970. Gara tranquilla invece per l’Uruguay: contro la Bolivia dovrebbe blindare il 2° posto nel girone CONMEBOL.
La prossima (e ultima) giornata, che si giocherà tutta l’11 ottobre all’1.30: Brasile-Cile, Ecuador-Argentina, Paraguay-Venezuela, Perù-Colombia, Uruguay-Bolivia.
La prossima (e ultima) giornata, che si giocherà tutta l’11 ottobre all’1.30: Brasile-Cile, Ecuador-Argentina, Paraguay-Venezuela, Perù-Colombia, Uruguay-Bolivia.
La classifica:
Brasile 38 (Q)
Uruguay 28
Colombia e Cile 26
Perù e Argentina 25
Paraguay 24
Ecuador 20
Bolivia 14
Venezuela 9.
Brasile 38 (Q)
Uruguay 28
Colombia e Cile 26
Perù e Argentina 25
Paraguay 24
Ecuador 20
Bolivia 14
Venezuela 9.
(di Marco Corradi) Eurosport.com

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