E' ancora Federer-show in finale: Nadal nuovamente sconfitto, per Roger è 4 su 4!

Va ancora a Federer la quarta sfida dell'anno contro Nadal. Lo svizzero si impone in una finale stra-dominata col punteggio di 6-4, 6-3 in meno di un'ora e un quarto. Per Federer è il sesto titolo stagionale (esattamente come Nadal), il secondo in carriera qui a Shanghai. Un successo di peso perché mette fine alla lunga striscia di Rafa e tiene accesa la battaglia alla posizione di n°1 del mondo.

Ancora Roger Federer. Dopo Melbourne, Indian Wells e Miami, lo svizzero fa festa anche a Pechino. E’ 4 su 4 il conteggio di questo incredibile 2017 a favore dell’elvetico, che si impone nuovamente sul rivale di sempre Rafa Nadal col punteggio di 6-4, 6-3 e vince il sesto titolo stagionale: gli stessi dell’attuale n°1 del mondo.

Fin qui la notizia, il concentrato di quel che c’è da sapere su ciò che è successo in Cina. E se dal punto di vista della partita questa 38esima edizione del Fedal – il classico del tennis – non ci ha regalato quasi nulla, grandissimi spunti di discussione arrivano proprio dallo strapotere tecnico con cui si è imposto Federer in questo match.

Perché d’accordo, la superficie così veloce non era certamente favorevole al gioco di Rafa, che sugli anticipi di Federer in risposta e privato della possibilità di entrare in ritmo non ci ha praticamente capito niente (come dimostra il timing del match: un’ora e 12 minuti), ma dal quale in fondo ci si aspettava qualcosa di più. Vuoi perché Nadal arrivava a questa partita forte di 16 successi consecutivi; vuoi perché gli addetti ai lavori – e non solo – avevano individuato in questa trasferta cinese un tennista addirittura superiore a quello ammirato allo US Open.

E poi c’era tutto il discorso legato ai precedenti. Con Rafa sempre battuto quest’anno da Federer e voglioso di invertire la rotta, anche per chiudere definitivamente il discorso legato alla lotta a n°1 del 2017.

Invece la finale di Shanghai ci ha confermato quanto visto quest’anno: ovvero che l’attuale leader della classifica mondiale non ha al momento una soluzione tattica per superare Federer. Una follia pensare di poter scrivere questa frase solo un anno fa. L’assoluta realtà dei fatti dal quinto set di Melborune in poi.

Nadal negli ultimi 4 incontri non solo è sempre stato sconfitto da Federer, ma si è arreso senza mai conquistare un set. O meglio, senza mai andarci nemmeno vicino. 6-3, 6-2, 6-3, 6-3, 6-4, 6-4, 6-3. Questa la striscia di Federer partendo dal 5° set all’Australian Open passando per Indian Wells viaggiando verso Miami e chiudendo qui a Shanghai. Una striscia caratterizzata dal tratto distintivo dell’aggressività di Federer in risposta, anche e soprattutto sul rovescio, da sempre colpo a sfavore di un incrocio storico tra i due che continua a recitare 23-15 a favore del maiorchino.

Eppure Rafa non sembra più avere – sul veloce, chiaramente – nessuna soluzione per battere Federer e la finale di oggi l’ha chiaramente messo in mostra. Una partita che Federer ha condotto in maniera impeccabile al servizio e in cui Nadal è sempre stato sotto: dal break preso nel primo game a quello sul 3-2 del secondo set, con il minimo comune denominatore caratterizzato dalla quasi ingiocabilità dello svizzero al servizio, che nei propri turni di battuta ha concesso meno di 10 punti.

E dunque, il finale di stagione – viste natura e superfici e considerato l’attuale gap tattico – riapre nuovamente tutti i discorsi. Il successo odierno riporta lo svizzero a 1960 punti dal trono al momento occupato da Nadal. Sul taccuino per entrambi restano Basilea (500), Bercy (1000) e ATP Finals (1500). Federer, che aveva dichiarato l’operazione come praticamente impossibile, deve chiaramente fare filotto, sperando di continuare a essere supportato da una condizione fisica decisamente ritrovata rispetto alla spenta estate americana. Nadal, di contro, può permettersi di proseguire il suo grande cammino contro tutti gli altri. Dovesse continuare a essere sconfitto sempre in finale, sarebbe comunque certo di chiudere l’anno da numero 1. Paradossi dell’impietosa matematica del computer. E di una rivalità, che dopo un decennio, ha sfornato un nuovo e incredibile capitolo da conservare nel tempo.

Eurosport.com

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