La squadra di Giampaolo interpreta e gioca meglio la gara: Milan praticamente mai in partita. I gol nella ripresa con Duvan Zapata e Alvarez poi in pieno recupero. Per il Milan è la seconda sconfitta stagionale, mentre la Sampdoria resta imbattuta e vola al 5° posto a 11 punti (e con una partita da recuperare)
Esame di maturità numero due: fallito. Esattamente come contro la Lazio, la seconda vera prova stagionale del Milan di Vincenzo Montella è una prova insufficiente, che rispedisce al mittente le ambizioni di gloria dei rossoneri e sottolinea come il lavoro da fare, in fondo, sia ancora parecchio. Eccessivamente bassi, idee poco chiare, tante prestazioni da rivedere. Da Marassi il Milan torna con le ossa, mentre la Sampdoria di Giampaolo – ancora imbattuta – riesce a fare il passetto in più, andando oltre la classica prestazione buona per 60 minuti e concretizzando proprio sul più bella la netta superiorità mostrata soprattutto nel primo tempo. Doria che sale così a quota 11 e che soprattutto resta imbattuta in Serie A, un punticino in meno del Milan che a 12 – e con una partita in più – dovrà lavorare (e parecchio) per arrivare a quell’obiettivo minimo stagionale che è reale crocevia del futuro: la Champions League.
La cronaca
Nemmeno il tempo di iniziare la partita ed è subito il VAR a farla da protagonista. Valeri fischia infatti un rigore alla Samp dopo un tocco di mano in area di Kessie, ma il replay aiuta l’arbitro a prendere la decisione corretta: è spalla ed è per giunta dietro la schiena. Il penalty levato però non abbatte la Samp, che anzi da sinistra mette in mostra tutti i limiti di un Milan basso e che fatica a creare gioco in mezzo al campo. Abate e Kessie in particolare vanno in costante difficoltà, anche se del predominio territoriale – e in generale in termini di gioco – la Samp non se ne fa un granché. A riposo infatti si va sul risultato di 0-0, ed escluse due mezze chance con Duvan Zapata – un colpo di testa e un’azione personale salvata da Donnarumma – al Doria restano solo i complimenti per la prestazione messa in atto.
Complimenti che nel gioco del calcio non fanno classifica e che nella ripresa faticano a concretizzarsi in qualcosa di reale. Anzi, dopo un buon avvio la Samp sembra un po’ scendere – come spesso accade dopo l’ora di gioco – ma il baricentro più alto del Milan non produce comunque reali azioni da rete per il club rossonero. E così, per sbloccare una gara tutto sommato più equilibrata nella ripresa, serve l’episodio. Protagonista in negativo è Cristian Zapata, che con un goffo tentativo di pulizia d’area serve col colpo di testa il miglior pallone possibile al cugino Duvan: l’attaccante della Samp dolo davanti a Donnarumma non può sbagliare, legittimando così quanto costruito dal Doria soprattutto nel primo tempo. Montella a quel punto fa scattare il giro cambi, ma di fatto pericoli reali dalle parti di Puggioni non ne arrivano praticamente mai. Anzi, la Samp chiude la sua festa nel finale, quando l’ex nerazzurro Ricky Alvarez trova un fantastico diagonale di sinistro al primo pallone toccato: 2-0 Sampdoria e festa casalinga.
Esame di maturità numero due: fallito. Esattamente come contro la Lazio, la seconda vera prova stagionale del Milan di Vincenzo Montella è una prova insufficiente, che rispedisce al mittente le ambizioni di gloria dei rossoneri e sottolinea come il lavoro da fare, in fondo, sia ancora parecchio. Eccessivamente bassi, idee poco chiare, tante prestazioni da rivedere. Da Marassi il Milan torna con le ossa, mentre la Sampdoria di Giampaolo – ancora imbattuta – riesce a fare il passetto in più, andando oltre la classica prestazione buona per 60 minuti e concretizzando proprio sul più bella la netta superiorità mostrata soprattutto nel primo tempo. Doria che sale così a quota 11 e che soprattutto resta imbattuta in Serie A, un punticino in meno del Milan che a 12 – e con una partita in più – dovrà lavorare (e parecchio) per arrivare a quell’obiettivo minimo stagionale che è reale crocevia del futuro: la Champions League.
La cronaca
Nemmeno il tempo di iniziare la partita ed è subito il VAR a farla da protagonista. Valeri fischia infatti un rigore alla Samp dopo un tocco di mano in area di Kessie, ma il replay aiuta l’arbitro a prendere la decisione corretta: è spalla ed è per giunta dietro la schiena. Il penalty levato però non abbatte la Samp, che anzi da sinistra mette in mostra tutti i limiti di un Milan basso e che fatica a creare gioco in mezzo al campo. Abate e Kessie in particolare vanno in costante difficoltà, anche se del predominio territoriale – e in generale in termini di gioco – la Samp non se ne fa un granché. A riposo infatti si va sul risultato di 0-0, ed escluse due mezze chance con Duvan Zapata – un colpo di testa e un’azione personale salvata da Donnarumma – al Doria restano solo i complimenti per la prestazione messa in atto.
Complimenti che nel gioco del calcio non fanno classifica e che nella ripresa faticano a concretizzarsi in qualcosa di reale. Anzi, dopo un buon avvio la Samp sembra un po’ scendere – come spesso accade dopo l’ora di gioco – ma il baricentro più alto del Milan non produce comunque reali azioni da rete per il club rossonero. E così, per sbloccare una gara tutto sommato più equilibrata nella ripresa, serve l’episodio. Protagonista in negativo è Cristian Zapata, che con un goffo tentativo di pulizia d’area serve col colpo di testa il miglior pallone possibile al cugino Duvan: l’attaccante della Samp dolo davanti a Donnarumma non può sbagliare, legittimando così quanto costruito dal Doria soprattutto nel primo tempo. Montella a quel punto fa scattare il giro cambi, ma di fatto pericoli reali dalle parti di Puggioni non ne arrivano praticamente mai. Anzi, la Samp chiude la sua festa nel finale, quando l’ex nerazzurro Ricky Alvarez trova un fantastico diagonale di sinistro al primo pallone toccato: 2-0 Sampdoria e festa casalinga.
La statistica
Sampdoria ancora imbattuta in questo campionato. L’unica squadra insieme al trio di testa Napoli-Juventus-Inter.
Il migliore
Torreira. Oggi esemplare di maschio alfa dominante del centrocampo. Letture perfette in fase difensiva, uscite pulite col pallone tra i piedi. Perno di una squadra che blocca il Milan soprattutto in mezzo al campo.
Sampdoria ancora imbattuta in questo campionato. L’unica squadra insieme al trio di testa Napoli-Juventus-Inter.
Il migliore
Torreira. Oggi esemplare di maschio alfa dominante del centrocampo. Letture perfette in fase difensiva, uscite pulite col pallone tra i piedi. Perno di una squadra che blocca il Milan soprattutto in mezzo al campo.
Il peggiore
Cristian Zapata. Su entrambi i gol c’è il suo evidente zampino per un pomeriggio davvero nato male. Se non gioca al 100% della sua concentrazione, è un difensore con evidenti limiti. Ed oggi, palesemente, è andato lontano da quella percentuale.
Il tabellino
Sampdoria (4-3-1-2): Puggioni; Bereszynski, Silvestre, Ferrari, Strinic; Barreto, Torreira (92’ Capezzi), Praet (90’ Alvarez); Ramirez (82’ Verre); Quagliarella, Zapata.
Milan (3-5-2): Donnarumma; Zapata, Bonucci, Romagnoli; Abate (81’ Borini), Kessie, Biglia, Bonaventura (78’ Cutrone), Rodriguez; Suso (78’ Calhanoglu), Kalinic.
Gol: 72’ Zapata, 91’ Alvarez.
Note – Ammoniti: Donnarumma, Bonucci.
Cristian Zapata. Su entrambi i gol c’è il suo evidente zampino per un pomeriggio davvero nato male. Se non gioca al 100% della sua concentrazione, è un difensore con evidenti limiti. Ed oggi, palesemente, è andato lontano da quella percentuale.
Il tabellino
Sampdoria (4-3-1-2): Puggioni; Bereszynski, Silvestre, Ferrari, Strinic; Barreto, Torreira (92’ Capezzi), Praet (90’ Alvarez); Ramirez (82’ Verre); Quagliarella, Zapata.
Milan (3-5-2): Donnarumma; Zapata, Bonucci, Romagnoli; Abate (81’ Borini), Kessie, Biglia, Bonaventura (78’ Cutrone), Rodriguez; Suso (78’ Calhanoglu), Kalinic.
Gol: 72’ Zapata, 91’ Alvarez.
Note – Ammoniti: Donnarumma, Bonucci.
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